La psicoterapia della Gestalt è un metodo post-analitico sviluppatosi negli anni ‘50 in USA nell’ambito delle psicoterapie
umanistiche. Il fondatore è Fritz Perls (1893-1970).
Il focus del lavoro clinico non è costituito dalle dinamiche intrapsichiche del paziente; ciò che conta è l’esperienza relazionale
che accade nel qui ed ora dell’incontro terapeutico.
A differenza degli approcci psicoanalitici  presta piů attenzione al “cosa” e al “come” di un comportamento piuttosto che al perché e vuole favorire l’assunzione di responsabilitŕ.
Le fondamenta della terapia della Gestalt possono essere così sintetizzate: il potere è nel presente, l’esperienza è ciò che piů
conta, il terapeuta stesso è strumento di terapia; la terapia non è utile solo per chi sta male.(E. Poster-M. Poster)
La relazione terapeutica stessa rappresenta un laboratorio di ricerca in cui il paziente può osservare ed integrare gli aspetti della sua personalità grazie all’esperienza diretta con il terapeuta. L’attenzione al qui ed ora rende la relazione il luogo prioritario del cambiamento.
Le domande coniate da F. Perls per favorire il processo della consapevolezza sono: Cosa fai? Cosa senti? Cosa vuoi? Cosa ti aspetti? Cosa eviti?
La psicoterapia della Gestalt inoltre combina in maniera originale una serie di metodi e tecniche sia verbali che non verbali e presta particolare attenzione al lavoro sui sogni considerati da Perls la via regia all’integrazione.
Personalmente il mio percorso formativo mi ha portato nel tempo ad integrare una molteplicità di contributi che trovano continuità nella cornice metodologia della Gestalt:
- per la terapia di coppia  seguo gli approcci di R. Raffagnino; R.G. Lee, S.Stroke e H. Stone e S.Stone;
- nell’ambito delle consultazioni sessuologiche, per problemi d’infertilità e nei laboratori attinenti la sfera sessuale, il riferimento è l’approccio integrato in sessuologia clinica (C.Simonelli) ampliato col neo-tantra dei maestri Zadra (istituto. Maithuna) e con il metodo del dialogo dell’organo di A. Schnake.
- per l’elaborazione del lutto, un’attenzione particolare riguarda i contributi di Baiocchi e C. Velasquez, C.Boni;
- per disturbi post traumatici da stress, si fa riferimento ai contributi dell’ EMDR :
- per percorsi di riduzione dello stress, si applica sia la tecnica del training autogeno di base di Schultz sia le tecniche della mindfulness ;
- per le psicoterapie individuali e di gruppo e lo studio del carattere il riferimento elettivo è l’enneagramma (C.Naranjo).